
Urlare che al Sisi è un bandito, che si processa in contumacia, che col Parlamento egiziano non parliamo più, eccetera, non serve a nulla, se non a farci ridere dietro
Urlare che al Sisi è un bandito, che si processa in contumacia, che col Parlamento egiziano non parliamo più, eccetera, non serve a nulla, se non a farci ridere dietro
Ogni anno governi, società e individui di tutto il mondo spendono mezzo miliardo di dollari per fare pressioni per i loro interessi geopolitici negli Stati Uniti.…
Ieri, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il leader nordcoreano Kim Jong-un, si sono incontrati a Panmunjon, lungo il confine militarizzato tra le due Coree. Il faccia a…
“Le relazioni internazionali non esistono, esistono solo relazioni interpersonali”, “Trump è in campagna elettorale, i suoi toni saranno poco conciliatori”, “secondo i cinesi, questo G20 sancirà la parità strategica tra USA e Cina”
Jason Herbert, unico rappresentante dei gilet gialli presente alla riunione, ha abbandonato palazzo Matignon perché non è stata accettata la richiesta dei portavoce della protesta di ritrasmettere l’incontro in streaming
L’ipotesi che alla fine si arrivi ad un nulla di fatto, insomma, non sembra così remota. La ragione di questa situazione può essere forse ricercata nelle contraddizioni politiche e sociali dell’India
I Paesi del G20 rappresentano i due terzi della popolazione mondiale, oltre l’80 per cento della produzione economica e l’80 per cento degli scambi commerciali, il lavoro che li attende a Buenos Aires è enorme
L’Italia se esistesse potrebbe avere un ruolo, e che ruolo! In questa fase in particolare, ora che il pallino dalla Siria all’Ucraina passando dalla Libia lo ha in mano la Russia
Al vertice del G20 dei capi di stato e di governo che si terrà a Buenos Aires i prossimi 30 novembre e primo dicembre i riflettori saranno puntati sul possibile accordo fra Stati Uniti e Cina per porre fine alla guerra commerciale.
Mentre Buenos Aires si prepara a ospitare il G20 del 30 novembre-1 dicembre, c’è da chiedersi su quali basi potrà evolvere il dialogo tra i Paesi industrializzati
Un Paese in recessione economica e con le riforme del piano Macri ancora in alto mare accoglie i leader delle 20 più forti economie mondiali
La sintesi è che tra Roma, Parigi e Berlino c’è «grande unità» sul tema solo a parole. Approvato un ‘pacchetto’ di progetti da 200 milioni di euro