
Profonda e sconcertante ignoranza della geografia e nessuna curiosità per capire realmente i Paesi del resto del mondo; assenza di un qualsiasi confronto con i Paesi loro confinanti, causa della loro totale mancanza di diplomazia
Profonda e sconcertante ignoranza della geografia e nessuna curiosità per capire realmente i Paesi del resto del mondo; assenza di un qualsiasi confronto con i Paesi loro confinanti, causa della loro totale mancanza di diplomazia
I migranti sono uno strumento politico, la lenta agonia del PD funzionale alla costruzione di una nuova DC
Se realmente si vuole ‘fare politica’ questa sarebbe stata una occasione mirabile per chiedere alla Russia di partecipare alla conferenza sulla Libia, in cambio di …
Ostacoli compresi, le relazioni tra i due paesi stanno andando bene: lo scorso anno, il Paraguay e Taiwan hanno firmato un accordo per abolire le tariffe su 54 prodotti paraguaiani come carne, succhi di frutta e alimenti per animali domestici e abbassati a zero su latte in polvere e compensato nei prossimi cinque-sei anni; Il Paraguay, a sua volta, abbasserà le tariffe su 19 prodotti taiwanesi, tra cui attrezzature sportive e inchiostro. Ma la Cina?
Nelle secche del post-voto, parlare di ‘diplomazia ibrida’ può fare luce non solo sui successi già conseguiti – di cui si parla poco – , ma sull’ utilità durevole di questi meccanismi nonché su una possibilità di uscita dal ruolo subalterno di media potenza che l’Italia ricopre sulla scena internazionale.
Durante la sua visita ufficiale in Cina del 9 gennaio scorso, il Presidente della Repubblica Francese, Emmanuel Macron, ha annunciato l'apertura nel 2019 di una nuova sede del Centre Pompidou a Shangai.
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Sulle ragioni e le strategie che sono dietro la nuova diplomazia olimpica delle due coree si è molto scritto: se, da un lato, si parla ufficialmente di spirito olimpico, dall’altro, è certo che i rispettivi Governi abbiano ben valutato le possibili implicazioni politiche di questa strategia.
«Il fenomeno dei simpatizzanti rende inefficace lo strumento repressivo se non c’è anche uno strumento preventivo». Creare una nuova logica che consenta di avere una visione a 360 gradi del problema. Una logica di intervento diversa che sia condivisa da tutti i Paesi e che prevenga e non solo reprima il fenomeno terroristico; che si imponga di coglierne le sfumature e si preoccupi di debellarne le cause profonde e non solo quelle superficiali. Una logica che sia capace di pensare ai giusti strumenti a breve, ma anche a lungo termine.
‘La consapevolezza è maggiore rispetto al passato, ma gli investimenti’, cresciuti del 5% nel 2016, per un ammontare globale di 1 bilione di euro, ‘non sono ancora sufficienti’
Non esiste più lo spazio, non esiste più il tempo e tutto si verifica contemporaneamente in ogni luogo. In tutti questi c’è bisogno di qualcuno che veda la complessità dei fenomeni e che riesca anche a farne la sintesi, che riesca a mettere in comunicazione e a fare da tramite, ad unire i puntini.
Il Festival ha la pretesa di far discutere su come il nostro mondo possa trovare attraverso i negoziati e la diplomazia, soluzioni che siano il più possibile condivise ed eque. A noi servirebbe per uscire da quella situazione di una crescente incapacità di capire il mondo, un mondo che non si esaurisce nei programmi tv di intrattenimento o nei social.
La maggiore minaccia nordcoreana che abbiamo di fronte non è quella conseguente relativa al lancio dei missili nucleari verso gli USA, ma quella che viene da Washington che potrebbe inciampare in una inavvertita guerra nucleare sulla penisola coreana». «Le minacce di guerra inaspriscono il rischio più grande di tutti: una involontaria guerra nella penisola coreana con il potenziale di centinaia di migliaia di morti, inclusi migliaia di cittadini americani».