
«La cerimonia costituisce un momento di dibattito pubblico sulla situazione dell’amministrazione della giustizia»
«La cerimonia costituisce un momento di dibattito pubblico sulla situazione dell’amministrazione della giustizia»
«Un male che caratterizza in particolare gli appartenenti alla Penitenziaria, corpo composto da 34mila unità distribuite in 196 strutture carcerarie con un’utenza che ha raggiunto i 60mila detenuti»
Al 30 novembre (ultimo dato disponibile), i detenuti sono tornati ad essere oltre 60.000: un ‘più’ di 2.500, rispetto alla fine del 2017.
Ci sono cause storiche, come l’inadeguatezza strutturale di molti istituti di pena; la fragilità di tanti detenuti; la poca assistenza fornita; la carenza di formazione;
E’ una situazione a dir poco imbarazzante: nei 50.583 posti ufficiali spalmati nelle 190 carceri, vengono stipati 60.002 detenuti; uno su sei è in attesa della prima sentenza e dunque non necessariamente fuorilegge come lo Stato che lo rinchiude.
Non accadeva dal 2013: quell’anno la Corte europea con la sentenza sul caso di Mino Torreggiani condanna l’Italia perché stipa i detenuti violando il principio della dignità umana
«La vita dell’ergastolano è una schiavitù di tutti i giorni della settimana, di tutte le settimane dell’anno e di tutti gli anni della sua vita»
Peccato che siano stati necessari una ventina d’anni per arrivare al processo. Peccato che siano stati necessari altri sette anni per stabilire che il fatto non sussiste.
Il ministro della Giustizia Bonafede assicura che la norma sulla prescrizione farà parte del disegno di legge anticorruzione e che entro l’anno prossimo sarà varata una più generale riforma del processo penale.
I suicidi in carcere sono il più evidente e tragico sintomo di questa situazione. L’anno non è ancora finito e siamo già a quota 55. Ma in realtà sono di più: se un detenuto viene portato agonizzante in ospedale, e qui muore, non viene compreso tra i suicidi in carcere, perché ‘tecnicamente’ è morto in ospedale.
La politica ufficiale, quella di chi oggi ‘governa’, al pari di quella di chi oggi dice essere e fare opposizione, ignora con grande, pervicace cura.
La giustizia continua a essere ‘emergenza’. I processi civili e penali del nostro Paese continuano a essere celebrati con esasperante lentezza. Il settimo rapporto della Commissione europea per l’efficienza della giustizia del Consiglio d’Europa (Cepej), fornisce un quadro allarmante e avvilente.