
Lo scenario politico, etnico, sociale ed economico in Siria si presenta, ad oggi, ancor più deteriorato rispetto a quello trovato dall’ISIS nel 2011
Lo scenario politico, etnico, sociale ed economico in Siria si presenta, ad oggi, ancor più deteriorato rispetto a quello trovato dall’ISIS nel 2011
Stando alle dichiarazioni del Sottosegretario al Ministero del Petrolio iracheno, Karim Hattab, durante un incontro a Kirkuk con il governatore ad interim della provincia, Rakan Jubouri, il Dicastero del Petrolio di Baghdad è intenzionato ad incrementare la produzione dei giacimenti di Kirkuk.
Massoud Barzani, il settantunenne Presidente della regione autonoma del Kurdistan iracheno, ha annunciato ieri le sue dimissioni al Parlamento di Erbil: ‘Dopo il 1 novembre non eserciterò più le mie funzioni e chiedo che il mio mandato non sia prolungato’
I militari di Baghdad hanno trovato una resistenza minima, le truppe curde hanno preferito ritirarsi, vista la preponderanza di fuoco delle truppe di Baghdad, atteggiamento anomalo, come resta da chiarire perchè si siano fatti sorprendere e in numero così esiguo
E’ in corso, in queste ore, la visita ufficiale del presidente turco in Iran. Sul tavolo, i rapporti bilaterali e il disordine regionale acuitosi con il referendum per l’indipendenza del Kurdistan iracheno, al quale tanto Ankara quanto Teheran si erano opposte in maniera decisa
A poco meno di due giorni dalla chiusura delle urne, i risultati ufficiali sono stati annunciati dal Presidente Massoud Barzani in un discorso televisivo. I “Sì” sono stati il 92,7%, mentre l’affluenza si è attestata al 72,6% dei circa 5,3 milioni di elettori registrati
La strategia di Barzani oggi è lo specchio delle sue azioni passate. Il suo motto? Non accettare rivali. Il termine del mandato di Masoud Barzani, è spirato già due anni fa ma lui non si è fatto indietro. La sua presidenza non ha riguardato solo il boom del Kurdistan ma anche il suo periodo disastroso. 20 bilioni di dollari il debito accumulato, la democrazia è un ricordo lontano, i giovani sono soffocati dalla corruzione ed il patronato politico trionfa sulla meritocrazia.
Oltre 5 milioni di persone stanno votando, il risultato appare scontato, per nulla scontato invece la reazione dei nemici di un referendum che proprio nessuno vuole
Manca poco al referendum per l’ indipendenza della regione autonoma del Kurdistan in Iraq. Un momento atteso da decenni dal popolo curdo e proprio per questo cruciale, ma, contemporaneamente, estremamente divisivo.
Come visto precedentemente, la Corte Suprema federale irachena ha imposto la sospensione del referendum previsto il 25 settembre finché non si pronuncerà definitivamente sulla richiesta del Primo Ministro iracheno Haider al-Abadi
La Corte Suprema irachena ha emesso la sua sentenza: ha infatti deciso di sospendere il referendum curdo del 25 settembre, finché non deciderà definitivamente sulla richiesta del Primo Ministro iracheno Haider al-Abadi
Il consiglio dell’Unione patriottica del Kurdistan, riunitosi nella mattinata di ieri a Sulaymaniyah e presieduto dal Vice segretario generale del partito, Kosrat Rasul Ali, acconsentirà alla ripresa dell’ attività del Parlamento del Kurdistan non includendo, forse, nell’ arco costituzionale, il Gorran