
I passaggi sul fiume Eufrate nella provincia di Deir Ezzor generano grandissimi profitti per chi li controlla. Da qui, tra una sponda e l’altra, passano ogni giorno petrolio e derrate alimentari.
I passaggi sul fiume Eufrate nella provincia di Deir Ezzor generano grandissimi profitti per chi li controlla. Da qui, tra una sponda e l’altra, passano ogni giorno petrolio e derrate alimentari.
L’Italia se esistesse potrebbe avere un ruolo, e che ruolo! In questa fase in particolare, ora che il pallino dalla Siria all’Ucraina passando dalla Libia lo ha in mano la Russia
Potrebbero essere necessari 250 miliardi di dollari, una cifra esorbitante che non è chiaro chi sarà a mettere a disposizione del governo di Damasco.
Tutti gli occhi adesso sono puntati sulla provincia siriana di Idlib. Eppure, per capire la ragione di alcune notizie di difficile valutazione è al confine tra Siria e Iraq che bisogna guardare verso il valico di Al Qa’im.
La tesi sembra avvalorata dalle dinamiche militari verificatesi nei giorni scorsi, che hanno visto l’esercito siriano imprimere una forte accelerata al processo di liberazione delle aree meridionali del Paese
Ankara controlla il nord-ovest della Siria con le città di Afrin e Manbij, recentemente sottratte ai curdi. Le milizie ribelli di Idlib sono sue alleate: in questa provincia siriana l’esercito turco ha allestito dodici postazioni militari.
In obiettivo il controllo di eventuali porti sull’oceano Atlantico e le risorse naturali mauritane: petrolio, gas, uranio, indispensabile per qualsiasi programma nucleare
Canale di dialogo indiretto forse tra Israele e Iran, mediatore la Giordania forse l’accordo per la non partecipazione iraniana all’avanzata dell’Esercito di Assad nel sud della Siria in cambio della luce verde di Israele all’operazione
“Il grande rischio è che un conflitto in un momento di tensione come questo non rimanga circoscritto alla Siria, ma si estenda anche al Libano”
“Accettiamo l’uso della violenza perché è è biologicamente necessaria a vivere. Ocalan usa l’esempio della rosa, che come altre bellezze naturali è dotata di un meccanismo di auto-difesa”
L’area mediorientale resta ancora nel pieno della tensione in conseguenza del presunto attacco chimico a Duma. Fonti vicine all’Arabia Saudita accusano dell’attacco, avvenuto lo scorso 7 aprile nel sud-ovest della Siria, il Presidente siriano, Bashar al-Assad.
Nemmeno espellere i diplomatici di altri Paesi è proprio ordinaria amministrazione, ma pare che Gentiloni ignori questi aspetti di opportunità politica. Tra l’altro i partiti che hanno vinto le elezioni del 4 marzo sono contrari ad un intervento militare